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Turismo Responsabile

Per viaggiare, privilegiando itinerari che consentono di fermarsi a osservare i luoghi, di confrontarsi con i loro abitanti, di apprezzare anziché consumare l’incontro con la città, le persone, l’ambiente e le sue risorse.
 
Il fenomeno del turismo ha dimostrato, fin dalla sua nascita, di essere un importante risorsa per la produzione di profitto ma anche la fonte di una serie di problemi ambientali, socioculturali ed economici per i paesi di destinazione, soprattutto nelle regioni più povere del pianeta.
Basti pensare a come intere comunità sono state costrette ad abbandonare i loro villaggi per lasciare spazio alla costruzione di infrastrutture turistiche, a come le già scarse risorse idriche di molte regioni vengono dirottate a beneficio di strutture di accoglienza destinate ai turisti e a come interi habitat naturali vengono trasformati in insediamenti alberghieri.
In questi ultimi anni, si è andata tuttavia diffondendo gradualmente una diversa concezione del viaggio improntata alla consapevolezza dei danni ambientali e sociali indotti dall’”industria” del turismo; più attenta al rispetto dei luoghi e dei loro abitanti e alle conseguenze che possono essere prodotte dalla nostra vacanza, alla realtà (sociale, culturale, economica, ambientale) dei paesi di destinazione.
Anche sul versante dell’offerta sono ormai sempre più numerose le agenzie che propongono vacanze responsabili e che si riconoscono nei principi e linee guida elaborati dall’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), l’organo di riferimento nazionale degli operatori e consumatori di viaggi e vacanze responsabili fondato nel 1988 dalle diverse realtà italiane impegnate a promuovere lo sviluppo sostenibile del settore e promotrici di una “Carta di identità per viaggi sostenibili”.
 
I principi della Carta in sintesi
  • Attenzione all’interazione tra turisti, industria turistica e comunità ospitanti, per favorire un vero rispetto delle diversità culturali ed una disponibilità di adattamento ad abitudini e modi diversi dai propri.
  • Responsabilizzazione dei viaggiatori sul proprio ruolo di consumatori del prodotto viaggio, da cui dipendono la qualità dell’offerta e il destino di milioni di altri individui nei luoghi di destinazione.
  • Riduzione al minimo dei danni dell'impatto socioculturale ed ambientale prodotto dai flussi turistici.
  • Rispetto e promozione del diritto delle comunità locali di decidere sul turismo nel proprio territorio, e con queste stabilire rapporti continuativi di cooperazione solidale. Gli organizzatori devono in primo luogo di cercare un contatto con i residenti del luogo di destinazione e favorire una preparazione preliminare al viaggio volta ad ottenere dinamiche positive nel gruppo a comprendere se il viaggio è adeguato alle aspettative dei partecipanti e se gli stessi sono disponibili ad affrontare le modalità e le condizioni della proposta di viaggio.
  • I viaggi del turismo responsabile privilegiano i piccoli gruppi che si spostano in punta di piedi, costruendo il viaggio sulle relazioni e sui rapporti di scambio e scelgono strutture di accoglienza sostenibili per l’ambiente e per le comunità.
Il turismo responsabile non è una pratica da adottare soltanto quando si intraprende un viaggio per destinazioni esotiche, gli stessi principi possono essere adottati anche senza andare lontano e ci sono diversi modi di praticarlo.
Si può vivere un esperienza di turismo responsabile percorrendo a piedi le campagne del Sud Italia, incontrando i pastori e dormendo negli alberghi diffusi, a piedi è possibile modificare lo sguardo sui territori attraversati, relazionandosi con le comunità che ci vivono in modo più autentico e rispettoso.
È un viaggiatore responsabile anche chi, per passare una domenica diversa, prende l’autobus, invece dell’auto e poi s’incammina per le colline intorno alla sua città, anche qui per incontrare le persone che ci vivono, riscoprire le proprie tradizioni, la propria storia.
Ridurre la propria impronta ecologica e modificare il profilo etico delle proprie abitudini, passa attraverso scelte che possono essere adottate lungo un arco di tempo che supera la durata delle vacanze; si può dare spazio “all’incontro” anche con un contadino del Mugello, oltre che con una comunità sub-sahariana.
In un viaggio si spostano corpi, immagini e cose, ma soprattutto si spostano persone.
 
Chi ha viaggiato è andato incontro a una relazione, insieme alle immagini riprese con la macchina fotografica porta a casa i sapori, gli odori e i modi diversi di relazionarsi tra esseri umani che prima del viaggio non conosceva e non gli appartenevano.
Ha portato il proprio mondo dove è stato, ma riporta indietro quel mondo nel suo.
C’è stato uno scambio.

MATERIALI E DOCUMENTI


ASSOCIAZIONI E GRUPPI

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