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Vivere Vegan

Uno stile di vita fondato sul rispetto di tutti gli esseri viventi che evita tutto ciò che comporta lo sfruttamento degli animali, per eliminare la loro sofferenza, preservare l’ambiente, distribuire più equamente le risorse.

 
Il veganismo è uno stile di vita che prende il nome dal neologismo VEGAN, coniato nel 1944 da Donald Watson quando, con un gruppo di inglesi, fonda la Vegan Society.
Il termine Vegan sta ad indicare coloro che intendono escludere tutte le forme di sfruttamento e crudeltà sugli animali, in quanto esseri senzienti, con un loro valore intrinseco e non semplici oggetti.
Ma di fatto il veganismo è ancora di più, basandosi sul rispetto di tutti gli esseri viventi (umani e animali) e dell’ambiente, perchè tutto è innegabilmente collegato.
 
Gli obbiettivi della scelta vegan
 
Non far soffrire gli animali.
Questo significa non sfruttarli in alcun modo, come avviene invece con la vivisezione, i circhi, gli zoo, gli allevamenti per la produzione di cibo, pellicce, lana, pelle… l’elenco è lungo.
Quando ci intromettiamo nel corso naturale della vita degli animali procuriamo loro quasi sempre sofferenza.Ci sono esempi palesi e altri meno, basti pensare alla produzione del latte, che può sembrare un alimento non cruento, ma se ne analizziamo il processo di produzione vedremo che non è possibile “ottenerlo” senza lo sfruttamento e l’uccisione degli animali. Infatti è la nascita dei vitelli, maschi e femmine, ad innescare nelle mamme la “produzione” di latte e nessun allevatore, anche se biologico, potrebbe tenere in vita tutti i vitelli o le mucche da latte quando non rendono abbastanza.Quindi non può esserci produzione di latte senza produzione di carne.
 
Salvaguardare l’ambiente.
Anche la FAO denuncia il grave impatto ambientale degli allevamenti: effetto serra, riscaldamento globale, consumo e spreco di energie, di cibo e d’acqua.
Alcuni esempi: gli allevamenti producono globalmente più gas serra del settore dei trasporti e sono fra i principali responsabili della deforestazione (il 70% delle foreste dell’Amazzonia sono state sostituite da pascoli); per ottenere 1 kg di carne di manzo sono necessari fino a 100.000 litri di acqua; il 77% dei cereali in Europa è destinato non al consumo umano ma a nutrire gli animali da allevamento.
 
Più cibo per tutti.
L’uso di risorse energetiche ed agricole per allevare gli animali usati come cibo rappresenta un grande spreco, dato che con le stesse risorse si potrebbero coltivare vegetali da destinare direttamente all’alimentazione umana, sfamando molte più persone.
Ad esempio: coltivando un ettaro di terra per l’allevamento bovino si ottengono in un anno 66 kg di proteine in forma di carne; lo stesso terreno coltivato a soia per uso umano diretto, fornisce sempre in un anno,1848 kg di proteine, 28 volte di più.
 
Salvaguardare la salute.
L’American Dietetic Association dal 1987 dichiara che una dieta vegana correttamente bilanciata è salutare, adeguata dal punto di vista nutrizionale e adatta a tutti gli stadi del ciclo vitale perché garantisce lo sviluppo fisiologico dell’organismo.
I vantaggi per la salute possono essere notevoli, dovuti a una netta diminuzione dell’assunzione di grassi saturi, all’assenza di colesterolo alimentare e di proteine animali, all’aumento di assunzione di fibre, vitamine, sali minerali e acidi grassi buoni, con la riduzione dell’incidenza di numerose patologie, in particolare quelle cardiocircolatorie e tumorali.
 
Come cominciare
A tavola scegliere una alimentazione bilanciata: cereali, legumi, frutta e verdura di stagione, alghe, frutta secca, semi… Prediligere i prodotti locali e del commercio equo.
Per l’igiene personale e della casa usare prodotti non testati su animali (compresi gli ingredienti e non solo del prodotto finito) e con componenti naturali (vegetali e minerali).
Per gli accessori, per l’abbigliamento e per arredare la casa, prediligere le fibre vegetali.
Non comprare vestiti ed accessori in pelle, pelliccia, lana o seta. La scelta di capi alternativi e vasta e di qualità.

 

 

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Progetto Vivere Vegan