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Consumo Critico e Stili di Vita

Le nostre scelte d’acquisto possono condizionare i comportamenti delle piccole e grandi aziende e possono indurre molti settori del mercato ad adottare sistemi di produzione distribuzione e vendita etici, sostenibili e responsabili.


Consumare in modo critico significa prima di tutto chiedersi se e quanto possiamo ridurre il livello dei nostri consumi senza per questo privarci di tutti quei beni, materiali e immateriali, di cui abbiamo necessità. Il consumo critico è una pratica sempre più diffusa tra i consumatori che scelgono i prodotti da acquistare in base al rapporto prezzo/qualità ma soprattutto in base alla loro storia e al comportamento delle imprese che li producono e li distribuiscono.


Il consumatore critico ricerca consapevolmente ed esclusivamente prodotti provenienti da aziende che adottano sistemi di produzione rispettosi dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori Con le sue scelte d’acquisto esprime la sua disapprovazione per prodotti e produttori “non etici” e premia modi di produzione corretti, inducendo politiche aziendali più sostenibili e responsabili.

Negli ultimi anni, alla tradizionale offerta di prodotti etici alimentari si sono aggiunte proposte etiche anche in altri settori più difficili che, oltre al tessile e all’abbigliamento, investono il campo dei servizi telefonici e della gestione del denaro come per esempio l’introduzione di nuove forme di scambio attraverso la circolazione degli ŠCEC, i buoni di sconto emessi e distribuiti gratuitamente dall’associazione Arcipelago SCEC che consentono a chi li adotta di rinunciare reciprocamente a una percentuale del prezzo di vendita di un bene o di un servizio.

Il consumo critico non è solo un diverso modo di fare gli acquisti, infatti, come nelle pratiche adottate dai Gruppi di Acquisto Solidale e dalla campagna Bilanci di Giustizia tutti noi possiamo prestare maggiore attenzione non solo alla provenienza dei prodotto che acquistiamo ma anche ai nostri consumi quotidiani di risorse non rinnovabili, in particolare idriche ed energetiche, al recupero e al riuso dei beni, alla condivisione e all’auto-produzione di molti prodotti.

I Bilanci di Giustizia
La sfida della Campagna Bilanci di Giustizia è quella di partire dalla propria realtà quotidiana per poi “spostare” le proprie abitudini di vita e di consumo con criteri di giustizia verso di sé, gli altri e l’ambiente. Molti degli aderenti compilano un bilancio dei propri consumi separando quelli “normali” da quelli che sono stati “spostati” secondo la propria sensibilità. Mettendo insieme i dati di questi bilanci familiari emerge che globalmente gli aderenti riescono a “spostare” circa il 20-25% dei consumi, riuscendo anche a risparmiare circa il 20% rispetto ad una famiglia media. Fare scelte di consumo critico è uno stile di vita che ti porta a consumare meglio e, soprattutto, meno. I soldi risparmiati saranno poi utilizzati per finanziare progetti di cooperazione, installare impianti per il risparmio energetico in casa e così via.
Un gruppo di tristi penitenti? No: calibrare le scelte sulla propria situazione quotidiana dà più soddisfazione, concretezza e migliora la qualità della vita.